Negli Anni Trenta la radio è entrata in molte famiglie italiane, complice la Seconda Guerra Mondiale con l'inscindibile propaganda, l'ansia di ricevere informazioni aggiornate ed il desiderio di svagarsi ascoltando musica.
E' l'epoca in cui le industrie sfornavano le radio successivamente divenute pezzi preziosi di modernariato, oggetti del desiderio di ricercatori degli apparecchi in pregiata radica o in lucente ferro.
Radio diverse per costi, forma e stile, con piccoli apparecchi da sistemare sul comodino e mobili in profumati legni, spartani ricevitori ideati a fini propagandistici e le famose "teste di gatto".
Nel 1948 ricercatori statunitensi scoprirono poi i transistor, spalancando all'antica radio le porte della modernità.
Negli Anni Cinquanta le antiche valvole vennero, infatti, sostituite dai transistor che occupavano minore spazio, oltre a consumare meno energia, e si diffusero le piccole radio FM a pile, da portare sempre con sè.
La radiolina divenne una delle icone della rinascita, sostituendo gli apparecchi che avevano diffuso le notizie di guerra con un moderno strumento attraverso il quale ascoltare le partite di calcio la domenica pomeriggio e le canzoni degli intramontabili Anni Cinquanta, rese celebri dal Festival di Sanremo.
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